L’UE continuerà a finanziare le attività di ricerca sulle cellule staminali embrionali, ma il Comitato che ha promosso la petizione non si ferma.
La Commissione ha deciso di non dare seguito alle richieste di UnoDiNoi, dimenticando i quasi due milioni di cittadini (a fronte di un milione di firme richieste) che hanno sottoscritto quella petizione. “La Commissione – si legge in una nota – ha concluso che l’esistente quadro di finanziamento è appropriato”
Pubblichiamo due comunicati stampa del MPV italiano.
– Comunicato stampa del 5 giugno 2014.
UnoDiNoi. L’ INIZIATIVA EUROPEA RIPRENDE LA MOBILITAZIONE
Le Istituzioni europee non possono esimersi da una risposta a meno di tradire la democrazia
Il comitato esecutivo dell´iniziativa dei cittadini europei UnoDiNoi, riunito oggi a Bruxelles, esprime la più ferma indignazione riguardo al Rapporto del 27 maggio scorso, con il quale la Commissione europea ha reso noto di non voler dare alcun seguito alla iniziativa. Tale decisione è certamente contraria al principio di democrazia partecipata che il Trattato di Lisbona aveva inteso promuovere introducendo l´istituto dell´iniziativa dei cittadini e aggiunge purtroppo un motivo di sfiducia verso ´Ue a quelli che indebitamente sono sostenuti dai gruppi euroscettici. Sarà valutata pertanto, in tempi brevi, la possibilità tecnica di un ricorso alla Corte europea di giustizia per l´annullamento di tale Rapporto.
Peraltro il documento della Commissione Ue non esamina affatto la domanda principale dei cittadini europei, espressa persino nel titolo della loro iniziativa: riconoscere, cioè, l´embrione umano, fin dal concepimento, come un individuo umano cioè UNO DI NOI. Conseguentemente non si può dire che ´iniziativa sia stata chiusa. Due milioni di cittadini europei che hanno voluto UnoDiNoi continueranno a pretendere una risposta. Per ottenerla il Comitato promuove una Petizione in tutta Europa di medici, giuristi e politici, che basandosi sulla loro specifica competenza, domanderanno alla Commissione di riesaminare UnoDiNoi e al Parlamento d’avviare un dibattito globale su di essa.
Il risveglio della sensibilità popolare, che propone la questione epocale e planetaria della dignità umana, del diritto alla vita, dell’eguaglianza, non può arrendersi di fronte ad una ferita della democrazia e dell’anima stessa dell’Europa. Perciò la realizzazione degli obiettivi sopra indicati viene affidata a quella federazione europea denominata “Uno di Noi”, che non ha concluso il suo compito con la presentazione di quasi due milioni di firme, ma che diviene struttura permanente di vigilanza e stimolo sulle Istituzioni europee affinché esse non distolgano lo sguardo dal più piccolo e debole tra tutti gli esseri umani quale é ogni figlio minacciato di morte all’alba della sua vita.
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– Comunicato stampa del 28 maggio 2014
UnoDiNoi. LA VERGOGNA DELLA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Una conferma del deficit di democrazia di Istituzioni governate da burocrati e lobby
La Commissione europea ha risposto alle istanze che quasi due milioni di cittadini hanno rivolto alle Istituzioni comunitarie sul riconoscimento dell’essere umano concepito e non nato come soggetto di diritti.
«L’hanno fatto confermando quel deficit di democrazia che rappresenta il problema più grave che affligge la Ue e che pone a rischio il futuro del grande sogno europeo» commenta Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita e del disciolto Comitato italiano per UnoDiNoi. «Hanno ignorato una volontà popolare diffusa che avrebbe meritato ben altra attenzione ed almeno un serio dibattito nelle aule dell’Europarlamento che fino a prova contraria è l’unica istituzione eletta dal popolo.
«I burocrati hanno sfoggiato la migliore saccenza di cui sono capaci negando che altri oltre loro stessi siano in grado di decidere su una questione che, comunque la si guardi, è derimente del livello di umanità della società che si vorrebbe costruire.
«L’hanno fatto nel modo più subdolo aspettando il vuoto di potere democratico con il Parlamento sciolto e non ancora ricostituito e dribblando le elezioni che avrebbero potuto essere segnate dalla giusta indignazione popolare.
«L’hanno fatto senza il coraggio di entrare nella sostanza delle richieste presentate, affermando attraverso argomentazioni non vere che l’Europa già difende la vita ed i diritti di tutti i suoi figli. Si sono così sottratti al confronto sulla domanda fondamentale: l’embrione è o non è uno di noi?
«Ma quei burocrati e le lobby che li sostengono non si illudano di aver messo definitivamente in cantina la questione» conclude Casini. L’esperienza di UnoDiNoi ha già partorito un’associazione sovrannazionale che ereditandone il nome, riunisce tutte le associazioni pro life dei 28 Paesi europei e che col nuovo Parlamento riprenderà le fila della mobilitazione per i diritti umani e per la loro estensione a tutti gli esseri umani senza eccezioni e condizioni».
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Daniele Nardi
Responsabile Area comunicazione
Movimento per la vita
LungoTevere dei Vallati 2, 00186 Roma – tel. 06.6830.1121 – fax 06.686.5725
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